ESN esperimento sociale notturno

Salve anche a te, coglione lobotomizato!
“veronica vai a fare film porno” cosi ha detto scamorza a canottina!

“Signorina primavolta – Tre allegri ragazzi morti”

Artisti non egoisti #1 – I cieli di Gabriele Brombin

La prima volta che l’ho incontrato non ho potuto che farmelo stare sul cazzo.
Gabriele Brombin era più piccolo e bravo di me.
Faceva disegni migliori dei miei e dava pennellate digitali più espressive.
Io e Gabriele Brombin non siamo migliori amici, non abbiamo condiviso sbronze pazzesche o serate a base di patate.
Gabriele Brombin è stato un gran maestro, con la sua cattiveria mi ha aperto un mondo, il dottor house dell’ illustrazione italiana.
E’ per questo che ve lo consiglio e ho deciso di farvelo conoscere un po meglio…

– Gabriele, perchè, tutti, nel loro profondo ti odiano?
Perché dall’alto di un’esperienza professionale nulla rilascio interviste sui blog degli amici?

– Tira fuori le carte! Da chi copi?
Ho una serie di riferimenti che ricorrono, alcuni con un’influenza evidente, mentre per altri è più sottile. Sono interessato a discorsi simili a quelli fatti da Moebius in molti suoi lavori, guardo a Eno come un maestro, ho amato i compianti The Designers Republic, la fantascienza anni ’70 e quella più filosofica, i cartoni animati della mia infanzia, molte copertine musicali, Bengal, gli illustratori Capcom dei ’90, giusto per dirne qualcuno.

– Cosa ne pensi degli artisti, scopaioli pazzi o geni incompresi?
Non penso che le due cose si escludano necessariamente. Non ho particolare avversione per i bohémien finché trovo un senso nella loro produzione, posso solo invidiarne i curriculum amorosi. Le mie simpatie, va detto, sono riservate a quelle figure defilate, autoritarie e intransigenti, prese in una costante ascesi, più John Foxx che Mick Jagger, più Battiato che Bianconi. Quanto all’incomprensione, diceva Tarkovskij che l’artista non può contare su una percezione univoca e coincidente con la propria delle opere che crea, qualcuno può vederci un enorme potenziale interpretativo, io ci vedo anche solitudine (almeno concettuale), purtroppo non limitata agli artisti, ma estesa a una buona parte di creativi.

– Cosa ne pensi dell’illustrazione in italia?
Nulla. Più per mancanze mie che per scarsa qualità: semplicemente non la seguo granché e ne sono fuori anche professionalmente, almeno per ora. Mi sembra di percepire una certa distanza fra chi si dedica ad un figurativo “di servizio” o poco più e chi a un approccio più concettuale e autoindulgente, ma in realtà di buoni lavori ce ne sono. Ciò che manca è forse una scena – anche commerciale – comune, collegamenti fra i diversi autori: io stesso più che seguire questo o quell’autore subisco immagini immediate e frammentarie attraverso la rete.

– Cosa ne pensi di Berlusconi?
Che rappresenta fin troppo bene la maggioranza italiana che egli stesso ha contribuito a educare.

– Ci mostri un disegno di quando eri piccolo?


Quando ero alle elementari le passioni erano principalmente tre: Cavalieri dello Zodiaco, Ken il guerriero e Street Fighter. Amavo riempire quaderni con descrizioni dei personaggi, le loro mosse, ipotetici scontri e ingenui loghi dei giochi a loro ispirati. Qua si vede una schermata di selezione dei personaggi di quello che per me doveva essere Street Fighter V, con tanto di nazionalità per ognuno (qualche cultore potrà individuare personaggi da altri giochi). Sarò esposto al pubblico ludibrio, ma nel ritrovarlo mi sono commosso, e so che smuoverà qualcosa anche nel proprietario di questo blog 😉

– Milla Jovovich o Monica Bellucci?
Monica Bellucci, ma solo per le doti recitative.

– Ci dai un paio di link per rifarci gli occhi?
Qualche link a caso dal mio archivio di cose belle:
http://ryangraber.com/
http://holtermand.dk/
http://www.youtube.com/watch?v=lrBZeWjGjl8

– Quanto mi adori da uno a dieci?
7.

Non è venuta anche a voi un irrefrenabile desiderio di odiarlo?
Riempitelo di insulti sulla sua homepage…
http://www.gabrielebrombin.com/

Da una nocciolina il mondo si vede meglio

nut3

Viviamo nella società del non caricamento, capite?
Il digitale terrestre, i panni stesi, gli accordi di chitarra, le fotocamere digitale, windows media player ed after effect.
Ci penso proprio ora, mentre la donna raccoglie i panni dallo stendino.
Laura suona la chitarra, sbaglia le note di una canzone di bugo.
Eppure le basterebbe muovere il culo, accendere il mac e cercarseli su “studiareunacanzonepuntoforumqualcosapuntoqualcosa”.
Si farnetica di accendere i caloriferi, i calorifici, i termosifoni centralizzati, di volture, di bollette del telefono, di pagare.
Conti, conti e il tempo passa, e si vive di attese, attestati, a testate.
Le interfacce hanno invaso la nostra esistenza ed ogni cosa ha una percentuale, un numero, o un colore che la classifica.
Quanto ci metto a scaricare l’ultima puntata di lost, un ora? un ora e mezzo? Solo tre quarti d’ora. Ma poi bisogna apettare i sottotitoli, e la barra “in traduzione” segna solo il 30 percento.
Si aspetta e si guarda il tempo scorrere.
La donna impila i panni freddi di balcone, calze spaiate e l’interfaccia a gomitolo che spia l’ordine.
A volte non ci sono nemmeno i cassetti della binacheria, e ci si accontenta delle scatole. Ma più che passa il tempo piu vogliamo farlo durare di meno.
E allora ci inventiamo la velocità.
Il problema del caricamento è irrisolvibile, dobbiamo sempre aspettare, ma proviamo a pensare un tempo senza caricamenti.
Immagina che ogni tuo pensiero si avveri all’istante.
Quanto poco ci vorrà per realizzare che saranno i pensieri ad essere in ritardo?

“Time for heroes – The Libertines”

il massimo delle massime

illublogEssere artisti è solo un modo come un altro di mettersi in mostra

“Stay young – Oasis”

la pila che crea

BLOG1

Creare qualcosa di sensato è un impresa ardua, lo so.
Ognuno pensa che dipingere una casa sia cosa facile, pochi sono bravi nel loro mestiere.
Si diffonde lentamente l’idea che creare sia cosa da tutti, ma non è vero, poichè solo il genio genera.
Il resto del mondo fa più o meno cosi…
Diamo per scontato che un idea possa essere rappresentata da una forma.
Poi immaginiamoci che questa forma venga stampata su un foglio trasparente.
E poi immaginiamoci questa immensa pila di fogli trasparenti, che sono tutte le idee che sono venute prima della nostra.
La forma che ne verrà fuori guardando dall’alto tutti i fogli impilati è la nostra idea di merda.
Dando per scontato che un “genio” non arriverebbe a leggere fino a qui, non illudiamoci mai di potere creare.
Accontentiamoci di assomigliare ai geni, accontentiamoci di essere creativi.
Ma creativi, non artisti, che i cazzo di artisti fanno solo il verso ai geni, ma è solo tanta apparenza.
Alla fine vogliono scopare anche loro.

“L’origine del mondo – Max Gazzè”